Negli Stati Uniti d’America, durante l’anno 2006, nasce una nuova corrente di pensiero industriale che inizia a porsi in modo concreto ed operativo la questione di attuare una nuova concezione di business. Promotore di questa nuova corrente è stato l’ente americano non profit B-Lab, il quale per primo ha sostenuto e promosso l’idea di utilizzare il business come “force for good”, “forza positiva” del cambiamento.
Si sviluppa così un movimento imprenditoriale che coinvolge un discreto numero di realtà societarie, interessate non solo al perseguimento del profitto, ma anche ad attuare, attraverso il proprio operato, azioni concrete per salvaguardare e migliorare ogni sfumatura del nostro reparto socio-ambientale. Dal 2006 ad oggi le società benefit sono nate in tutto il mondo ed è sempre più attuale ed evidente quanto sia importante il loro sviluppo, di come possano cambiare i vecchi paradigmi e rivoluzionare il nostro approccio alla vita.
Bisogna fare però un distinguo importante tra le Società Benefit che credono veramente in questo cambiamento e lo mettono in pratica con azioni concrete e altre che lo usano più che altro solo come una leva autopromozionale. Le vere Benefit Corporation, infatti, sono l’espressione di una seria esigenza di mutamento avvertita su molteplici aspetti, tra i principali l’aspetto sociale, ambientale e culturale. Un bisogno di cambiamento reale che sta portando tutta la collettività ad interrogarsi sulla responsabilità e solidarietà dei singoli individui e delle imprese nei confronti dell’ambiente e delle comunità.
Ma cosa sono a tutti gli effetti le Società Benefit?
Sono quelle aziende che integrano nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.
In questo senso le Benefit Corporation perseguono volontariamente una o più finalità di beneficio comune che ha effetti positivi sulle persone, sulle comunità e sui territori. Il business viene così concepito come una forza positiva, capace di rigenerare la società e l’ambiente attraverso la creazione di valore condiviso e duraturo.
Per far capire bene cosa vuol dire essere davvero società benefit riportiamo un esempio concreto citando la prima società Benefit italiana di bio-cosmesi naturale: Eywa. Il suo impegno come Benefit Corporation si sviluppa in tre macroaree:
1 – rispetto dell’ambiente, Eywa realizza solo prodotti naturali, ecologici, ecosostenibili in ogni fase del ciclo produttivo e distributivo, utilizzando materie prime 100% naturali;
2 – tutti i prodotti Eywa sono al 100% Zero Plastic, per il packaging utilizza solo materiali ecocompatibili come vetro, alluminio, legno FSC, plastica vegetale e tappi in biopolimeri compostabili;
3 – crea la sua linea di detergenza solida in collaborazione con il saponificio di Dinderessò in Burkina Faso e per ogni sapone venduto, dona all’associazione Kolon Kandya del Burkina Faso un contributo a sostegno dei progetti di inclusione sociale, come l’aiuto scolastico per i figli delle donne del saponificio.
La differenza che sta tra una vera società benefit a tutti gli effetti e una che si professa tale solo a parole sta proprio nel suo operato, che deve essere concreto, veritiero, certificato e soprattutto motivato da un vero senso di cambiamento a favore dell’altruismo, del miglioramento sociale e collettivo, del rispetto dell’ambiente in cui viviamo.