“Il diavolo veste Prada” è uno dei film più iconici degli ultimi anni, che abbraccia il mondo della bellezza, dello stile, della moda. Un esempio di come il cinema da sempre è un faro illuminante nel mondo beauty, delineando film dopo film, le nuove tendenze in fatto di espressione di sé.

 

Perché di fatto la bellezza, intesa non solo come aspetto estetico, ma come benessere, lo stare bene a tutti gli effetti, è manifestazione della propria personalità e del proprio essere, riflesso della natura, del carattere, delle passioni di ognuno. E nel mondo del cinema le concretizzazioni della bellezza sono un must, perché nel mondo cinematografico l’aspetto beauty è un concetto molto profondo, è l’arte del coltivare l’interpretazione in tutti i modi in cui si manifesta, in tutte le dimensioni in cui è nascosta. Nei film i momenti di beauty sono rituali, sono pura trasformazione: il trucco e parrucco, la capigliatura di un personaggio sono parte integrante del suo profilo, espressione della sua personalità e indice d’azione e recitazione. È pura performance artistica.

Del resto nel mondo del cinema ci sono make-up famossissimi che hanno fatto la storia: la pelle bianchissima di Morticia Addams, le labbra rosse di Marilyn Monroe, gli occhi grafici di Elizabeth Taylor in Cleopatra. Alcuni di questi hanno addirittura determinato il successo di un prodotto, come nel caso di Uma Thurman in Pulp Fiction e del celebre smalto Rouge Noir di Chanel. Per altre attrici il trucco della bellezza è stato una sorta di corazza che le ha protette da un mondo che spesso sa essere anche molto crudele. La Liza Minelli di Cabaret si mostra raramente senza quelle sue ciglia drammatiche, lo smalto verde smeraldo e il neo disegnato con la matita, persino quando la sua vita sta andando a pezzi.

Più di recente, in Molly’s Game, il personaggio della protagonista interpretato dal premio Oscar Jessica Chastain si rende conto di avere bisogno di messa in piega e trucco smokey per fare in modo che gli uomini la prendano sul serio durante le partite di poker, come recita lei stessa in una scena davvero iconica del film: “una stylist professionista mi ha trasformato in quella che il mio avvocato ha poi definito la versione Cinemax di me stessa”. Scopriamo così che la bellezza è ancora lo strumento più potente per reiventarsi.

Ecco come la bellezza nel cinema può fare davvero la differenza, come ci può fare sospirare, meravigliare, arrabbiare, ridere o piangere di emozione. La bellezza al cinema provoca emozioni impossibili da provare in un qualsiasi altro luogo, potete provarci, ma nessuna espressione beauty vi coinvolgerà come vi coinvolge in un film emozionante.