C’è una bellezza che non sfiorisce mai, capace di attraversare i secoli senza bisogno di trattamenti anti-age, creme leviganti o “ritocchini”. Una bellezza imperturbabile e senza tempo, e no, non parliamo di Dorian Gray, ma di uno dei luoghi più amati e conosciuti al mondo: il Chianti.
Dolci colline percorse da chilometri e chilometri di vigneti, viali di cipressi, distese di oliveti sempre verdi, e poi piccoli borghi medievali, antiche abbazie, castelli, rocche e casolari: pochi territori possiedono il fascino di un paesaggio così ricco e suggestivo come il Chianti – terra di vacanze, turismo e soprattutto grande tradizione enogastronomica racchiusa fra le province di Firenze e Siena, simbolo della toscanità e dell’Italia nel mondo. Non a caso sono tantissime le celebrities che qui, fra le verdi colline del “Chiantishire”, hanno preso casa – o meglio, magione -, da Sting a Richard Gere, da Harrison Ford a Madonna.
Al di là della sua immagine da cartolina, fatta di cantine e vigneti al tramonto, c’è però un altro Chianti, più nascosto e selvaggio, che si scopre solo se lo si va a cercare, addentrandosi nel fitto dei suoi splendidi boschi (che coprono più del 50% della regione), oggi territorio di cinghiali, daini e lupi. È qui che troviamo torrenti di acqua cristallina, muri a secco, vecchi mulini, resti di strade e ponti che sono stati inglobati dalla natura. Un “Wild Wild Chianti”, tutto da scoprire.
Senza dimenticare che – grazie all’ampiezza e all’eterogeneità del suo territorio – il Chianti rappresenta un vero e proprio scrigno di biodiversità: da custodire, preservare e valorizzare. Ecco quindi che antiche varietà vegetali e razze animali destinate all’estinzione vengono oggi riscoperte grazie all’impegno di imprenditori illuminati piccole realtà locali.
Dal Formenton Otto File – un’antica varietà di mais trasformato ancora oggi in farina in un mulino tradizionale ad acqua, in attività dal 1736 – al grano Senatore Cappelli, dal pollo valdarnese al maiale di Cinta senese, dal giaggiolo – pianta dalla cui radice si ricava la base di molti profumi – alla castagna, prodotto principe della montagna chiantigiana. E fra le tante eccellenze “made in Chianti” spunta oggi anche la canapa, coltivata secondo i più moderni principi di sostenibilità e destinata anche all’ambito cosmetico.
Insomma, una terra che non smette mai di incantare. E di sorprendere.