È iniziata come una necessità: confinate a casa a causa del lockdown, senza i nostri parrucchieri ed estetisti di fiducia, ci siamo ritrovate a reinventare tutti o quasi i nostri rituali di bellezza in chiave “do it yourself”. Perché “in quarantena sì, imbruttite mai”. Abbiamo così imparato a farci i capelli da sole, seguito tutorial su come trasformare il bagno in una Spa, improvvisato percorsi Kneipp nel catino e scoperto il potere taumaturgico dell’aromaterapia. Soprattutto, ci siamo prese il lusso di sperimentare: non avendo molto altro da fare, ci siamo divertite a provare nuovi prodotti, nuovi device (dall’epilatore alla spazzola elettrica per la pulizia del viso), nuove acconciature. Tanto anche se sbagliavamo, non se ne accorgeva nessuno.
Anche la beauty routine, insomma, è diventata una forma di resilienza, proprio come gli aperitivi via Zoom, i tentativi di panificazione e i canti dai balconi. Lo ha confermato, tra gli altri, la psicologa clinica Sandra Mattar a Pitti Fragranze, analizzando il mutamento del concetto di benessere. Se da una parte il lockdown ci ha destabilizzato, dall’altra ci ha spinto a volerci più bene dando vita a un vero e proprio trend: quello della “bellezza fai-da-te”.
Dalla maschera idratante e illuminante a base di miele e succo di limone allo scrub anticellulite fatto con la polvere di caffè (da applicare su pelle rigorosamente bagnata, direttamente sotto la doccia), dall’aceto di mele per donare lucidità e brillantezza ai capelli deboli e stressati all’olio di oliva utilizzato come struccante, ideale soprattutto in caso di pelle secca e bisognosa di nutrimento. Fino alle bustine di camomilla da adagiare sulle palpebre per un effetto defaticante e drenante 100% naturale. Sono tantissimi i “trucchi” beauty che possiamo confezionarci restando comodamente a casa, all’insegna della sostenibilità e a costo praticamente zero.
Attenzione però. Se è vero che i rimedi fai da te ci permettono di risparmiare, non sempre rappresentano la scelta più “smart”. Come spiega la dottoressa Corinna Rigoni, presidente delle Donne Dermatologhe Italia, «i rischi sono prima di tutto l’origine delle sostanze, che sebbene naturale, addirittura commestibile, può causare intolleranze e altre reazioni della pelle, e poi la miscelazione, perché non tutti questi “ingredienti” sono compatibili fra loro. Infine, sussistono problemi di conservazione e il rischio di contaminazione batterica». Non a caso sono sempre più frequenti le richieste d’aiuto al dermatologo o al farmacista per problemi di irritazione cutanea per uso improprio di mix non sempre idonei all’applicazione sulla pelle, soprattutto su quelle più sensibili.
Un discorso a parte, infine, meritano i consigli di bellezza fai da te dispensati da influencer e (presunti) esperti sui social, molti dei quali finiscono col rivelarsi totalmente farlocchi e addirittura pericolosi, come quello di arricciarsi i capelli utilizzando il termosifone (una sola domanda: perché?) o di ricorrere ai risciacqui di perossido di idrogeno per denti più bianchi, col rischio di irritare gravemente le gengive. E siccome alla follia (social) non c’è mai fine, c’è anche chi propone di utilizzare la colla come maschera viso per rimuovere impurità e punti neri dalla pelle, o chi invita a usare la lima delle unghie per eliminare qualche millimetro da canini appuntiti o per rendere più uniformi gli incisivi.
Allora tanto meglio affidarsi ai cari e sempre infallibili rimedi della nonna: lei sì che ha sempre ragione.